L’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni saranno al 50% nel 2025 per interventi sulle prime case, con progressive diminuzioni nel 2026 e 2027, mentre il Superbonus condomini al 65% si potrà fruire solo con le CILA-S presentate entro il 15 ottobre 2024
Il DDL Bilancio 2025 (la prima versione della Manovra) è arrivato alla Camera, ‘bollinato’ dopo la firma del presidente Mattarella, e consta di 144 articoli che ovviamente il Parlamento dovrà perfezionare – modificando il testo o aggiungendo delle parti, con la presentazione di specifici emendamenti – per l’entrata in vigore dal 1° gennaio 2025 (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro il 31 dicembre 2024).
A una prima ‘lettura’ del testo, per specifico interesse dei professionisti tecnici e del comparto costruzione, segnaliamo l’articolo 8, dedicato alle detrazioni per interventi sul patrimonio edilizio esistente e di riqualificazione energetica degli edifici, vale a dire l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazioni.
C’è anche un’ulteriore ‘stretta’ sul Superbonus condomini che nel 2025 ‘scende’ al 65% per il decalage, con la ‘tagliola’ di una CILA-S da presentare (anzi, che doveva essere presentata) entro il già ‘passato’ 15 ottobre 2024.
Vediamo le novità.
Ecobonus: nel 2025 al 50% solo per le prime case
La prima detrazione ad essere ‘ritoccata’ è l’Ecobonus, in scadenza al 31 dicembre 2024: la Manovralo ripropone ma in versione ‘light’, considerando che per molti interventi, prima, era al 65%.
La detrazione ex art.14 del DL 63/2013 spetta anche per le spese documentate, sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, nella misura fissa per tutte le tipologie di interventi agevolati pari al 36 per cento delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 30 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027.
La detrazione spettante per gli anni 2025, 2026 e 2027 è innalzata al 50 per cento delle spese per l’anno 2025 e al 36 per cento delle spese per gli anni 2026 e 2027, nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
Quindi: Ecobonus per interventi di riqualificazione energetica sulla prima casa al 50% nel 2025 e al 36% nel 2026 e 2027, altrimenti 36% nel 2025 e 30% nel 2026 e 2027.
Bonus Ristrutturazioni: 50% nel 2025 per le prime case, poi decalage
Come anticipato, la Manovra concede qualcosa in più alle prime case, riportando per l’anno 2025 (detrazione sulle spese sostenute) l’aliquota del Bonus Ristrutturazioni al 50% con massimale di 96 mila euro, quindi di fatto come è attualmente.
Ma attenzione: la detrazione ‘base’ è pari al 36% delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 30 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027, che si innalza al 50 per cento delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 36 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027 nel caso i lavori di ristrutturazione, appunto, riguardino le abitazioni principali.
Sismabonus come sopra: 50% per le prime case nel 2025
Il Sismabonus come conoscevamo (cioè al 70, 80 e 85% se ‘mixato’ all’Ecobonus) non esisterà più, ma comunque sia, per le spese realizzate per interventi antisismici, con particolare riguardo all’esecuzione delle opere per la messa in sicurezza statica degli edifici, ci sarà la possibilità di beneficiare del 50% di agevolazione per l’anno 2025 se gli interventi saranno realizzati sulle abitazioni principali.
Il ‘refrain’ è lo stesso già visto per Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni: la detrazione ‘base’ è pari al 36% delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 30 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027, che si innalza al 50 per cento delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 36 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027 nel caso i lavori di ristrutturazione, appunto, riguardino le prime case.
Di fatto, il Sismabonus scompare tornando ‘dentro’ al Bonus Ristrutturazioni.
Superbonus condomini: occhio alla data limite del 15 ottobre
Sappiamo già che ciò che resta del Superbonus è la detrazione al 65%, nel 2025 (ultimo anno di ‘decalage’) per i lavori su condomini, su edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari effettuati da persone fisiche o su edifici di enti del terzo settore, come le ONLUS.
La Manovra restringe il campo: la detrazione spetterà infatti solamente per gli interventi per i quali, al 15 ottobre 2024, risulti:
- a) presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) ai sensi del comma 13-ter, se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini;
- b) adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) ai sensi del comma 13-ter, se gli interventi sono effettuati dai condomini;
- c) presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
Tradotto: per come è scritta oggi, e se verrà confermata, gli interventi iniziati dopo il 15 ottobre 2024 non potranno beneficiare del Superbonus al 65%.
Superbonus 2023: rateizzazione in 10 anni
Infine, il DDL Bilancio prevede la possibilità di ripartire le spese sostenute in tutto il 2023 relativamente agli interventi ‘passibili’ di Superbonus in 10 quote annuali di pari importo a partire dal periodo d’imposta 2023.
L’opzione è irrevocabile ed è esercitata tramite una dichiarazione dei redditi integrativa di quella presentata per il periodo di imposta 2023 da presentarsi, in deroga a quanto previsto dall’articolo 2, comma 8, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, entro il termine stabilito per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2024.
Se dalla predetta dichiarazione integrativa emerge una maggiore imposta dovuta, quest’ultima è versata, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi relative al periodo d’imposta 2024.
Bonus Mobili: proroga al 2025 col 50% e 5.000 euro di massimale
Come avevamo anticipato, la Manovra conferma anche la proroga di un altro anno per il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, che sarà fruibile al 50% e con un massimale di 5.000 euro, proprio come nel 2024.
L’agevolazione spetta per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Nei prossimi giorni, forniremo dettagli anche sulle altre misure di interesse per il comparto edilizia, contenute in questo DDL che, lo ribadiamo, non è ancora in vigore e dovrà essere ‘trasformato’ nella vera Finanziaria 2025 dal Parlamento, entro la fine dell’anno.
(cit. https://www.ingenio-web.it )